Parodontite con marcata infiammazione gengivale e mobilità dei denti. Descrizione del paziente.
Il paziente che veniva da Pavia soffriva di infiammazione gengivale cronica e mobilità dentale dovuta a parodontite. La malattia parodontale (piorrea) aveva causato anche uno spostamento di alcuni elementi dentali. Il problema si manifestava da tempo sia nell’arcata superiore, sia nell’arcata inferiore, rendendo ormai i denti residui irrecuperabili. Si era rivolto alla nostra Clinica per risolvere il suo problema funzionale perché aveva grosse difficoltà alla masticazione; nello stesso tempo desiderava eliminare il disagio estetico che, vista la sua ancora giovane età, era molto evidente ed invalidante.
Il paziente aveva un sorriso gengivale alto (viene chiamato anche Gummy Smile); il che significa che quando sorrideva esponeva molto le gengive. A causa di ciò, si evidenziava maggiormente il rossore intorno ai denti, determinato dall’infiammazione gengivale cronica. La situazione estetica era davvero estremamente compromessa.
Un ulteriore complicazione riguardava la presenza sull’arcata superiore di un canino incluso.
II paziente era già stato visitato da altri colleghi di Milano che, per risolvere il suo caso, avevano prospettato la rimozione di tutti i denti dell’arcata superiore, compreso il canino incluso, ed avevano consigliato il successivo passaggio, per un certo periodo, ad una protesi totale (dentiera), in attesa di valutare il da farsi. Il paziente era molto preoccupato, in primo luogo perché non voleva portare per diversi mesi una dentiera ed inoltre perché il percorso di riabilitazione clinica prospettatogli, gli era parso molto incerto e vago. Aveva deciso così di prenotare una visita presso la nostra Clinica.
Canino incluso e poco osso residuo. Analisi del caso.
E’ stata effettuata al paziente presso la nostra Clinica una TAC Cone Beam, che è stata poi trasformata in un immagine 3D tramite il software NobelClinician. La valutazione della ricostruzione 3D del paziente ci ha confermato che era possibile sfruttare delle aree di osso, altrimenti non individuabili, da utilizzare per posizionare degli impianti dentali, anche se sarebbe stata necessaria una tecnica chirurgica estremamente difficoltosa e sofisticata. La ricostruzione 3D ci ha inoltre aiutato ad individuare correttamente la posizione del canino incluso.
Il problema principale era trovare dell’osso su cui ancorare degli impianti nella zona del canino incluso e, dovendo aprire un lembo di gengiva per rimuovere il canino incluso stesso, mantenere un profilo gengivale adeguato e più naturale possibile.
Carico immediato post-estrattivo. Le fasi dell’intervento.
Al paziente, in sedazione cosciente, sono stati estratti i denti residui e, sollevato un lembo gengivale, è stato scoperto e rimosso il canino incluso.
Sono stati posizionati negli alveoli post-estrattivi (le cavità rimaste dopo la rimozione dei denti) 5 impianti dentali NobelBiocare angolando gli stessi in modo da bypassare la zona dove vi era il canino incluso perché quella era, ovviamente, un’area cava priva di osso.
Tutti gli alveoli post-estrattivi e la zona dove era stato rimosso il canino incluso, sono stati infine ricostruiti con biomateriale (Bio-Oss). Lo scopo era quello di prevenire una antiestetica contrazione dell’osso e di conseguenza delle gengive.
Nel giro di 24 ore è stato consegnato un provvisorio fisso avvitato sugli impianti che ha immediatamente cambiato la situazione estetica e funzionale del paziente. Da segnalare che a pochi giorni dall’intervento la qualità dei tessuti intorno ai denti del provvisorio era migliorata in modo eclatante.
Questa tecnica di carico immediato post-estrattivo che prevede la fuoriuscita dei denti dalle gengive naturali con la protesi definitiva sempre avvitata sugli impianti, è stata ideata dal Dr. Roberto Villa e chiamata Only One®.
Riabilitazione con impianti dentali dell’arcata inferiore
A distanza di due mesi ci si è dedicati all’arcata inferiore (mandibola).
Al paziente, in sedazione cosciente, sono stati estratti tutti i denti e sono stati posizionati nella zona mandibolare 4 impianti sfruttando l’osso residuo e distribuendoli non secondo la tecnica classica All-on-4® , ma lungo tutto l’arco mandibolare. E’ stata utilizzata in questo caso una flangia di gengiva artificiale perché la perdita ossea in altezza nel corso degli anni era stata molto consistente e non si sarebbe potuto procedere altrimenti per non rischiare di avere denti troppo lunghi.
Anche per la riabilitazione dell’arcata inferiore è stato effettuato un intervento di implantologia a carico immediato post-estrattivo ed è stato quindi consegnato al paziente un provvisorio fisso avvitato sugli impianti nel giro di 24 ore.
Conclusioni: riabilitazione a carico immediato con risultati estetici e funzionali eccellenti.
Le fotografie che proponiamo di seguito evidenziano come la riabilitazione totale delle due arcate abbia consentito al paziente di risolvere in modo ottimale il suo problema funzionale ed estetico. Il paziente stesso, si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti.
Vista la buona qualità estetica e funzionale della riabilitazione provvisoria e l’eccellente guarigione dei tessuti gengivali, si sta procedendo in questi giorni alla consegna della riabilitazione definitiva in zirconio-disilicato di litio.
Si possono leggere altri casi di riabilitazione di pazienti con canino incluso cliccando su:
http://www.implantologiaavanzata.it/scarso-osso-residuo-e-canino-incluso-carico-immediato/
http://www.implantologiaavanzata.it/riabilitazione-in-paziente-con-piorrea-e-canino-incluso-nellarcata-superiore/
http://www.implantologiaavanzata.it/implantologia-in-paziente-con-protesi-mobile-e-canino-incluso/
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